Nel mondo abbiamo 1.100.000.000 di fumatori.
Quella cifra è 1,1 miliardi di persone.
I partecipanti al GLOBAL NICOTINE FORUM, l’unica conferenza internazionale incentrata sul ruolo dei prodotti a base di nicotina nella riduzione dei danni legati al fumo, hanno esplorato diversi argomenti relativi alla nicotina, comprese le ultime evidenze scientifiche disponibili sull’interazione tra nicotina, fumo e COVID-19. Si è arrivati alla soluzione che è importante, per chi non riesce a smettere di fumare, di trovare alternative valide incoraggiando e promuovendo il cambiamento.
Un altro problema molto radicato in Italia è il fumo giovanile. Infatti tra i 13 e i 15 anni un ragazzo su 5 fuma quotidianamente. Addirittura nel 2018 quasi 100.000 ragazzi hanno provato a fumare prima dei 12 anni. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nei prossimi anni, dedicherà una particolare attenzione alle nuove generazioni puntando alla sensibilizzazione e all’informazione dei ragazzi.
La dottoressa Garassino, ricercatrice dell’AIRC e responsabile della Struttura semplice di Oncologia medica Toraco-polmonare della Fondazione Irccs istituto nazionale dei tumori di Milano, ci ricorda che solo il 10% dei pazienti affetti da tumore del polmone non ha mai fumato e che chi inizia a fumare da giovane è più facile che continui anche da adulto. Non è possibile accettare che i giovani fumino oggi per diventare pazienti domani. Ma un dato ancora più preoccupante è che le giovani donne che si avvicinano al fumo sono il 24% in più in relazione al passato.
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