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L’ipoacusia è una problematica relativa all’udito che si può manifestare in tenera età. in particolare parliamo di una mancanza di risposta agli stimoli uditivi che ha diversi livelli di gravità.
Da uno studio dell’American Speech-Language-Hearing Association sappiamo che l’ipoacusia colpisce in maniera grave da 1 a 4 bimbi (in base al paese) su 1000. La percentuale però aumenta se si valutano i casi di ipoacusia fluttuante (dovuta ad infezione) o monolaterale (un solo orecchio).
Per avere un’idea se nostro figlio accusa un ipoacusia possiamo valutare diversi segni:
• il bimbo non si accorge se qualcuno parla fuori dal suo raggio visivo
• è sorpreso o, ancor peggio spaventato, quando si accorge di essere chiamato per nome
• si avvicina molto ai device o alla televisione e alza di parecchio il volume nonostante la vicinanza
• non reagisce a suoni di forte intensità come una porta che sbatte, un urlo, ecc.
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Una prima prova possiamo farla quando è molto piccolo e con un sonaglio o qualche altro oggetto fare un rumore e vedere se il bimbo si gira incuriosito. Non è come una visita accurata ma è un segnale da tenere in considerazione per un’eventuale visita da uno specialista.
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Naturalmente dobbiamo valutare anche le fasi di sviluppo del parlato e del linguaggio per la risposta del bimbo. Se chiamiamo un bimbo di un mese e non si gira non è un segnale di ipoacusia. Ma vediamo le fasi dell’udito:
• Dai 2 ai 4 mesi il bimbo riconosce le voci di mamma, papà e gli eventuali fratelli e sorelle
• Quando è poco più grande, quindi entro i 6 mesi, il bimbo si diverte con alcuni rumori come uno starnuto o una smorfia rumorosa
• Verso i 9 mesi inizia a riconoscere parole come mamma o papà
• Il mese dopo inizia a pronunciare dei suoni come “pa-pa-pa” o “da-da-da” o “ma-ma-ma”
• All’incirca ad un anno inizia a capire il significato di alcuni oggetti come biberon o ciuccio
• A un anno e mezzo circa conosce circa 50 parole
• A due anni ha un vocabolario di circa 150 parole e riesce a collegarle per formare piccole frasi
• Entro i 5 anni conosce oltre 2000 parole e parla normalmente, chiaramente e comprensibilmente.
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Se doveste avere dei dubbi è importante fissare un appuntamento con uno specialista e capire immediatamente se la patologia è un’ipoacusia e di che tipo.

Le ipoacusie, generalmente, sono di 4 tipi:
1) Trasmissiva che deriva da infezioni dell’orecchio, da cerume (alcune volte aggravata dall’uso di bastoncini di ovatta) o otite esterna (conosciuta anche come orecchio del nuotatore, con un’infiammazione del canale uditivo).
2) Neurosensoriale in caso di una lesione dell’orecchio interno. Questa ipoacusia è causata da una disfunzione della coclea e dei percorsi uditivi ed è spesso congenita. può essere anche indotta dal rumore (NIHL) ed è l’unica ipoacusia prevenibile e prevedibile.
3) Può essere anche indotta dal rumore (NIHL) ed è l’unica ipoacusia prevenibile e prevedibile. I fortissimi rumori, anche per breve tempo, possono causare gravi problemi all’orecchio del bambino, quindi è importantissimo, da parte del genitore, mettere al riparo le orecchie del bimbo in ogni situazione di pericolo.
4) Mista, cioè nel caso che un problema della coclea possa peggiorare con una ipoacusia trasmissiva o con una da rumore.

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Pubblicato da Poliambulatorio Stenella su Venerdì 10 luglio 2020